in Ucraina

Zelensky rifiuta la bozza di accordo Usa sulle terre rare

Mercoledì il presidente ucraino Zelensky si è rifiutato di firmare una bozza di accordo presentato dal Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent, per cedere metà delle terre rare del suo Paese agli Stati Uniti in cambio di supporto militare. Il motivo è che nel  documento non vengono sufficientemente illustrate le garanzie di sicurezza chieste dall’Ucraina.

Kiev ha cercato di convincere gli Stati Uniti a considerare la ricchezza mineraria dell’Ucraina come una valida ragione per continuare a sostenerla contro l’invasione russa.

I funzionari di Donald Trump invece hanno ipotizzato che un accordo sui minerali potrebbe rappresentare uno “scudo economico che dimostrerebbe ai russi che gli Stati Uniti hanno interessi in Ucraina”.

Nonostante il primo rifiuto ucraino sulla bozza di accordo le due parti stanno lavorando alle proposte.

“L’Ucraina ha valore. Ha letteralmente valore”, ha detto a Monaco il senatore Lindsey Graham, figura vicinissima al presidente. “Trump ora vede l’Ucraina in modo diverso. Queste persone sono sedute letteralmente su una miniera d’oro… Gli ho mostrato una mappa”. Se agli Stati Uniti venisse concessa la ricchezza mineraria dell’Ucraina, ha detto Graham, “avremo qualcosa da difendere. Avremo un interesse economico in Ucraina che non abbiamo mai avuto. E questo è un incubo per Putin”.

Le terre rare dell’Ucraina

A settembre, Zelensky nel presentare il suo piano della vittoria per l’Ucraina ha offerto ai suoi partner strategici un accordo speciale per la protezione congiunta delle risorse critiche del Paese, nonché per l’investimento e l’utilizzo congiunti di questo potenziale economico.

Le terre rare per gli Stati Uniti e l’Europa sono fondamentali per i settori della difesa e della tecnologia, e contribuirebbero in qualche modo a ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dai minerali cinesi .

“Dal punto di vista del potenziale sostegno degli Stati Uniti o dell’Unione Europea, lo sviluppo del settore minerario ucraino potrebbe contribuire direttamente non solo all’autosufficienza e alla sicurezza economica dell’Occidente, ma anche al rafforzamento dell’economia e della capacità di difesa dell’Ucraina”, ha affermato Maria Repko, vicedirettrice del think tank Center for Economic Strategy con sede a Kiev.

La metà di queste risorse si trovano nei territori occupati da Mosca che li vuole. Si tratta di risorse fondamentali per le capacità industriali e militari della Russia, consentendo un’ulteriore autosufficienza economica e riducendo la dipendenza dalle forniture occidentali.