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Putin offre agli Stati Uniti i minerali delle terre rare della Russia e dell’Ucraina occupata

Lunedì sera Vladimir Putin si è offerto di vendere agli Stati Uniti i minerali delle terre rare della Russia, comprese quelli nell’Ucraina occupata dalla Russia.

“Ci sono “vaste” possibilità di cooperazione tra Washington e Mosca per l’estrazione di terre rare, perché gli Usa ne hanno bisogno e la Russia ne ha a sufficienza” ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax.

Trump ha dichiarato ai giornalisti che ci saranno delle  “importanti transazioni di sviluppo economico con la Russia”. Entro due ore dalla dichiarazione del presidente degli Stati Uniti, Putin ha presieduto un incontro non annunciato con i suoi ministri e consulenti economici sui metalli delle terre rare.

Secondo i dati dell’US Geological Survey, la Russia possiede la quinta riserva mondiale di terre rare più grande al mondo, dopo Cina, Brasile, India e Australia.

Nel frattempo Ucraina e Stati Uniti d’America sono nelle fasi finali dei negoziati sulle terre rare. Lo ha scritto lunedì su X la vice prima ministra per l’integrazione europea ed euro-atlantica dell’Ucraina, Olga Stefanishyna.

Trump ha più volte insistito sul fatto che gli Stati Uniti vogliono la “restituzione dei soldi” per aver contribuito a difendere l’Ucraina dall’invasione russa.

Il commissario europeo per la strategia industriale, Stephane Sejourne, ha dichiarato di aver suggerito un diverso possibile accordo “win to win” all’Ucraina,  durante una visita a Kiev con la presidente dell’UE Ursula von der Leyen.

“Ventuno dei trenta materiali essenziali di cui l’Europa ha bisogno possono essere forniti dall’Ucraina in una partnership vantaggiosa per tutti”, ha affermato Sejourne dopo l’incontro, avvenuto nel terzo anniversario dell’invasione su vasta scala della Russia.

“Il valore aggiunto offerto dall’Europa è che non chiederemo mai un accordo che non sia reciprocamente vantaggioso”, ha aggiunto.