Mentre i leader europei si preparano per il vertice di domenica a Londra, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán e il suo omologo slovacco Robert Fico, notoriamente filorussi, stanno cercando di dividere il fronte unito dell’UE sull’Ucraina.
In una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo António Costa, Orbán ha chiesto all’UE ad aprire colloqui diretti con Mosca per porre fine alla guerra in Ucraina e ha segnalato che si opporrà a un accordo sul conflitto in un prossimo vertice.
“Sono convinto che l’Ue, seguendo l’esempio degli Usa, dovrebbe avviare un dialogo diretto con la Russia per un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina”, ha scritto Orban nella lettera.
La posizione del primo ministro slovacco è ancora più dura: in una dichiarazione ha affermato che Slovacchia non aiuterà più l’Ucraina, né finanziariamente né militarmente. Poi avverte che se il Consiglio europeo non riconoscerà l’esistenza di altre opzioni alla prosecuzione della guerra “potrebbe non riuscire a raggiungere un accordo sulle conclusioni riguardanti l’Ucraina”.
Fico ha inoltre chiesto che le conclusioni di qualsiasi futuro vertice dell’UE includano l’obbligo per l’Ucraina di ripristinare il transito del gas russo verso la Slovacchia e l’Europa occidentale, spingendo verso la ripresa della dipendenza europea dalle esportazioni energetiche di Mosca.
Le dichiarazioni dei due leader europei filorussi arrivano in un momento in cui l’Europa affronta il trattamento umiliante riservato da Trump e Vance a Zelensky. Mentre i leader di Germania, Francia, e altri paesi hanno ribadito il pieno sostegno all’Ucraina, Orban ha elogiato Trump per la sua spinta per un accordo di pace “coraggioso”.
Il vertice di domenica a Londra, ospitato dal primo ministro britannico Keir Starmer, metterà a dura prova la capacità dei leader dell’UE di mantenere l’unità o se le manovre di Orbán e Fico, in piena linea con Trump, evidenzieranno ulteriori divisioni, proprio mentre l’Ucraina affronta una crescente incertezza sul campo di battaglia.