in Europa

Le priorità della presidenza polacca del Consiglio dell’Ue

Mercoledì il primo ministro polacco Donald Tusk ha illustrato al Parlamento europeo i suoi obiettivi per la presidenza polacca del Consiglio dell’UE.

Per la presidenza polacca la sicurezza è una delle priorità dell’Europa. Lo slogan “Sicurezza, Europa!” esprime l’obiettivo della Polonia di rafforzare la sicurezza europea in tutte le sue dimensioni: esterno, interno, informativo, economico, energetico, alimentare e sanitario. Tusk ha sottolineato che è necessario spendere fino al 5% del PIL per la sicurezza e la difesa e ha avvertito che l’Europa deve armarsi se vuole sopravvivere.

Parafrasando John F. Kennedy, Tusk ha detto: “Non chiedete all’America cosa può fare per la nostra sicurezza; chiedetevi cosa possiamo fare noi per la nostra sicurezza”. Ha aggiunto: “La festa è finita; il tempo della comodità è finito”, ha detto Tusk all’assemblea di Strasburgo in risposta all’invito di Trump all’Europa di assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza.

L’attenzione per la sicurezza deve essere estesa anche alle frontiere esterne.
“È la più grande responsabilità di qualsiasi autorità garantire un confine e un territorio sicuri se si vuole che la democrazia sopravviva…” ha affermato, continuando a sostenere che “non siamo in grado di difendere il nostro confine europeo e il nostro territorio europeo”.

Nel contempo ha sostenuto che questo non implica necessariamente il nazionalismo o la xenofobia, chiedendo che la gestione delle migrazioni da parte dell’UE si basi sui valori democratici, sulle libertà individuali e sul rispetto dei diritti umani e delle minoranze.

Un’altra priorità per la presidenza polacca è quella di ridurre i prezzi dell’energia e la dipendenza energetica dai paesi terzi, in particolare dalla Russia.
Per Tusk  è necessaria una revisione della legislazione, anche nell’ambito del Green Deal, per garantire ai cittadini  europei l’accesso a un’energia più economica.

Tusk sull’Ucraina ha ribadito la necessità di rimanere uniti e di adottare il 16° pacchetto di sanzioni contro la Russia.

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