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Le interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane

Mercoledì il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato il sequestro di 32 domini internet utilizzati dalla Russia per influenzare le elezioni americane, che si svolgeranno il prossimo 5 novembre.

Secondo l’intelligence americana l’emittente televisiva e web russa vicina al Cremlino, RT, (precedentemente chiamata Russia Today), avrebbe pagato 10 milioni di dollari a una società di media americana per diffondere sui social media la propaganda russa e di favorire Donald Trump.

Le accuse

Il governo americano è intervenuto sanzionando l’emittente vicina al Cremlino, e due dei suoi dipendenti  Kostiantyn Kalashnikov ed Elena Afanasyeva, con l’accusa di cospirazione finalizzata al riciclaggio di denaro e di violazione del Foreign Agents Registration Act.

Secondo le accuse, Kalashnikov e Afanasyeva avrebbero impiegato quasi 10 milioni di dollari per finanziare e dirigere segretamente una società di creazione di contenuti online con sede in Tennessee .  Questa società avrebbe pubblicato  numerosi video in lingua inglese su più canali di social media, tra cui TikTok, Instagram, X e YouTube. Molti dei video pubblicati  contengono commenti su eventi e problemi negli Stati Uniti, come immigrazione, inflazione e altri argomenti relativi alla politica interna ed estera. Sebbene le opinioni espresse nei video non siano uniformi, la maggior parte è rivolta agli obiettivi dichiarati pubblicamente dal governo russo e da RT: amplificare le divisioni interne negli Stati Uniti.

Gli Usa hanno annunciato sanzioni anche contro altre personalità e organizzazioni russe, tra cui la ong ANO Dialog che, secondo le autorità americane, avrebbe dei legami con il Doppelgänger network, la campagna di disinformazione della propaganda russa.

“I tentativi segreti di seminare divisione e di ingannare gli americani inducendoli a consumare inconsapevolmente propaganda straniera rappresentano attacchi alla nostra democrazia”, ​​ha affermato il direttore dell’FBI Christopher A. Wray.

La Russia era già stata accusata di interferenze nelle elezioni presidenziali del 2016, vinte da Donald Trump e nel 2020, vinte dal democratico Joe Biden. Il modus operandi era sempre lo stesso: alcune compagnie di media  sfruttavano i social media per far circolare notizie false.

Il vice procuratore generale Lisa Monaco ha affermato che la Russia rimane la più grande minaccia all’integrità delle elezioni, accusando Putin e i suoi propagandisti di “prendere di mira specifici dati demografici degli elettori e gli elettori degli stati indecisi nel tentativo di manipolare i risultati delle elezioni presidenziali e congressuali”.