Martedì 11 marzo la Groenlandia è andata al voto anticipato per rinnovare il Parlamento locale, l’Inatsisartut.
Il centrodestra, che fino a ieri era all’opposizione, ha vinto le elezioni con il 29,9% dei voti.
La Groenlandia è diventata formalmente un territorio del Regno di Danimarca nel 1953, con Copenaghen che controlla gli affari esteri, la difesa e la politica monetaria.
Da anni si discute in Groenlandia dell’opportunità di svincolarsi dalla Danimarca. Secondo i sondaggi la maggioranza dei groenlandesi è favorevole all’indipendenza politica ed economica.
L’interesse di Trump
La Groenlandia è giunta alla ribalta a metà gennaio, quando Trump ha promesso di farla diventare parte degli Stati Uniti, perchè è fondamentale per gli interessi di sicurezza degli Usa.
L’isola, con una popolazione di appena 57.000 abitanti, è coinvolta in una corsa geopolitica per il predominio nell’Artico, dove lo scioglimento delle calotte polari sta rendendo le sue risorse più accessibili e aprendo nuove rotte di navigazione.
Il primo ministro della Groenlandia, Mute Egede, ha sottolineato che l’isola non è in vendita e ha sostenuto un governo di ampia coalizione per resistere alle pressioni esterne.