Israele sospende il rilascio dei prigionieri palestinesi finché non saranno garantiti ulteriori rilasci di ostaggi israeliani.
Sabato Hamas ha liberato a Gaza gli ultimi sei ostaggi vivi della prima fase dell’accordo. Israele avrebbe dovuto liberare 602 detenuti, tra cui 50 prigionieri che stavano scontando condanne all’ergastolo per attacchi mortali contro gli israeliani, e 60 che stavano scontando lunghe pene detentive.
“A causa delle ripetute violazioni di Hamas, tra cui cerimonie che disonorano la dignità dei nostri ostaggi e l’uso cinico degli ostaggi a fini propagandistici, è stato deciso di ritardare il rilascio dei terroristi previsto per ieri fino a quando non sarà assicurato il rilascio dei prossimi ostaggi e senza cerimonie sul palco…”, ha affermato l’Ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Israele vuole che Hamas rilasci i corpi dei prossimi quattro ostaggi prima di giovedì, data prevista, e che la prima fase dell’accordo sugli ostaggi venga estesa per includere ulteriori rilasci di ostaggi.
Hamas ha condannato la decisione, e ha affermato che i motivi descritti da Netanyahu sono un pretesto per Israele per eludere i propri obblighi previsti dall’accordo di liberazione degli ostaggi e di cessate il fuoco a Gaza.
“La decisione di Netanyahu riflette un deliberato tentativo di interrompere l’accordo, rappresenta una chiara violazione dei suoi termini e mostra la mancanza di affidabilità dell’occupazione nell’attuazione dei suoi obblighi”, ha affermato in una dichiarazione Ezzat El Rashq, membro dell’ufficio politico di Hamas.