Lunedì 24 febbraio, in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, diversi leader europei si sono recati a Kiev per sostenere l’Ucraina, nonostante i droni russi e le controverse trattative di pace in corso tra Washington, Kiev e Mosca.
Il presidente ucraino Zelensky ha espresso grande gratitudine al suo popolo eroico. “Il terzo anniversario dell’inizio dell’invasione russa su vasta scala. Tre anni di eroismo assoluto da parte del nostro popolo. Eterna memoria a tutti coloro che si sono schierati in difesa del nostro Stato e del nostro popolo, dando la vita affinché l’Ucraina potesse vivere. Eterna gratitudine agli eroi caduti: gratitudine dell’Ucraina, gratitudine di tutte le nazioni libere” ha scritto su X Zelensky.
In un post su X, von der Leyen ha scritto che l’Europa è a Kiev “perché l’Ucraina è in Europa”.
“In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell’Ucraina a essere in gioco. È il destino dell’Europa”, ha scritto.
Il grande assente sono gli Stati Uniti. La nuova amministrazione Trump in pochi giorni ha stravolto l’approccio nei confronti dell’Ucraina, e per questo si moltiplicano tra gli ucraini le domande sul futuro della vitale assistenza militare americana.
Nel frattempo le truppe di Putin stanno facendo progressi costanti sul campo di battaglia, mentre l’Ucraina è alle prese con la carenza di truppe e armi.
Le sanzioni Ue
Nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, l’Unione Europea ha imposto il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia.
“Questo nuovo ciclo di sanzioni non prende di mira solo la flotta ombra russa, ma anche coloro che sostengono l’operazione di petroliere non sicure, i controller dei videogiochi usati per pilotare i droni, le banche usate per aggirare le nostre sanzioni e i mezzi di propaganda usati per diffondere bugie”, ha affermato l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE Kaja Kallas.
Le nuove sanzioni impongono restrizioni alle importazioni di alluminio russo e inseriscono nella lista nera 74 navi della cosiddetta “flotta ombra”, utilizzata dalla Russia per eludere i limiti alle esportazioni di petrolio.
L’UE cerca di mantenere la pressione sul Cremlino, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia indebolito Kiev e i suoi alleati europei avviando colloqui con il presidente russo Vladimir Putin.