in Europa, Ucraina

Il Consiglio europeo riafferma il sostegno all’Ucraina e approva il piano per il riarmo

Giovedì si è svolto il Consiglio europeo straordinario dove si è discusso degli ultimi sviluppi in Ucraina. All’incontro era presente anche il presidente ucraino Zelensky.

Il Consiglio europeo ha ribadito “il suo continuo e incrollabile sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.”

In vista dei negoziati che dovrebbero condurre a una pace giusta e duratura, i leader europei hanno sottolineato l’importanza dei seguenti principi:

a) non possono esserci negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina;

b) non possono esserci negoziati che incidano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell’Europa. La sicurezza dell’Ucraina, dell’Europa, transatlantica e globale sono interconnesse;

c) qualsiasi tregua o cessate il fuoco può aver luogo solo come parte del processo che porta a un accordo di pace globale;

d) qualsiasi accordo del genere deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe;

e) la pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

L’Unione europea continuerà a fornire all’Ucraina un sostegno finanziario regolare e prevedibile. Nel 2025, fornirà all’Ucraina 30,6 miliardi di euro, con esborsi previsti dall’Ukraine Facility pari a 12,5 miliardi di euro e 18,1 miliardi di euro nell’ambito dell’iniziativa G7 ERA rimborsati dai profitti inattesi derivanti dagli asset russi immobilizzati.

Le conclusioni sul sostegno all’Ucraina sono state adottate da 26 Paesi, esclusa l’Ungheria di Orban. In un primo momento c’era anche il veto della Slovacchia di Fico, ma è caduto dopo l’inserimento nel testo di garanzie sul transito del gas in Ucraina.

I leader dell’UE hanno accolto con favore le proposte della Commissione europea il piano di riarmo, che sarà garantito da una maggiore flessibilità fiscale sulla spesa per la difesa e a prendere in prestito congiuntamente fino a 150 miliardi di euro (160 miliardi di dollari) da prestare ai governi dell’UE affinché li spendano per i loro eserciti.

In una dichiarazione congiunta concordata da tutti i 27 Stati membri, i leader hanno invitato i loro ministri a esaminare con urgenza e in dettaglio queste proposte.