in crisi climatica

Cop29, i paesi ricchi si sono impegnati a finanziare 300 miliardi di dollari l’anno i paesi in via di sviluppo

Alla Cop29 l’Unione Europea, gli Stati Uniti e altri paesi ricchi hanno concordato un finanziamento di 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035, per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare il cambiamento climatico.

Questo nuovo finanziamento sostituirà gli attuali 100 miliardi di dollari che scadranno nel 2025.

I colloqui della COP29 hanno messo a nudo le divisioni tra i governi ricchi, limitati da bilanci interni ristretti, e i paesi in via di sviluppo, colpiti dai costi crescenti di tempeste, inondazioni e siccità causati dal cambiamento climatico.
La cifra concordata è moto lontana dai 1.300 miliardi richiesti dai paesi in via di sviluppo, ma è tre volte superiore all’accordo di 100 miliardi di dollari all’anno che sta per scadere.
Le aspettative per un accordo ambizioso sono state frenate dai timori di un imminente ritiro degli Stati Uniti dalla cooperazione globale sul clima, dalle turbolenze geopolitiche e dall’ascesa delle politiche isolazioniste che hanno escluso il cambiamento climatico dalla lista delle massime priorità mondiali.

Trump, che entrerà in carica a gennaio, si è impegnato a ritirare gli Stati Uniti dall’accordo globale di Parigi sui cambiamenti climatici, come ha fatto durante il suo primo mandato alla Casa Bianca (2017-2021), e ha definito i cambiamenti climatici una bufala.

Gli ostacoli che incombevano a Baku continueranno a mettere ombra  gli sforzi globali per il clima nei mesi a venire, mentre il Brasile si prepara per la conferenza del prossimo anno nella città di Belem, nella foresta pluviale amazzonica

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